70° Liberazione delle Marche (16/05-23/05)
La lotta partigiana per la liberazione delle Marche
L'attività ed i combattimenti del 1° Battaglione "Mario"
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La banda è più viva che mai
Ed ecco le azioni, su vasta scala, di rastrellamento ad opera delle S.S. italiane e tedesche. Le imponenti forze avversarie, più numerose ancora che nell'azione di Valdiola si propongono una opera contro di noi, e di ricerca degli uomini validi da inviare nei campi di lavoro in Germania.
Occorre resistere ad ogni costo. E sono con noi i contadini e gli artigiani che ci seguono per ogni dove, ci confortano della loro assistenza, e sottraggono come possono e dove possono i loro uomini giovani alle grinfie del nemico.
Il 24 aprile alcuni Battaglioni misti di S.S., tentano un nuovo, grande attacco contro di noi. Muovono da 5 direzioni, col solito intento di aggirare la zona e cioè da Cingoli – Matelica – Albacina – San Severino – Castelraimondo.
Ma questa volta gli ordini sono di combattere solo per non cadere in mano al nemico, e senza tenere posizioni precedentemente organizzate. Occorre preservare le forze, in attesa dell'ordine del Comando Alleato di iniziare il grande attacco.
Il nemico procede in avanti sui monti, discende la vallata, penetra nei casolari interni, incendia fienili, cosparge il terrore tra le parifiche cittadine, si esercita in grandi fuochi di artificio, purtroppo raccoglie dei giovani indecisi ed inconsapevoli, ma non riesce ad avere il contatto con noi. Solo ad Ugliano la nostra vedetta armata Tito Panichelli perde la vita in impari combattimento.
Eppure i partigiani ci sono. Nascosti nei boschi e protetti da una nebbia fittissima, alternata a pioggia dirotta, sono all'agguato nel vento gelido al mattino del 25/4 il Comandante, partito da Elcito con 8 uomini, attacca decisamente una colonia nemica proveniente da Chigiano; il combattimento ravvicinato a 10 metri è breve e le S.S. Si sbandano rapidamente lasciando sul terreno 7 morti, tra cui 3 ufficiali.
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