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In merito al messaggio agli studenti del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche, Dott. Marco Ugo Filisetti, in occasione della giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate

Al Direttore dell’Ufficio scolastico Regionale delle Marche

Ai Dirigenti scolastici delle Marche

Agli organi di informazione

In merito al messaggio agli studenti del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche, Dott. Marco Ugo Filisetti, in occasione della giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, non possiamo che esprimere il nostro sconcerto per l’utilizzo di una retorica bellicista, intrisa di nazionalismo che nulla ha a che fare con l’esigenza di stimolare e sollecitare una conoscenza critica della storia nazionale, indispensabile alle giovani generazioni perché siano messe nelle condizioni di riflettere sui costi morali e materiali che le guerre, tutte le guerre, comportano per i popoli che vi vengono trascinati.

Una retorica mistificatrice che elude il ruolo e le responsabilità della Monarchia e delle classi dirigenti di allora che trascinarono al massacro migliaia di giovani.

E’ certo che ci furono soldati volontari ma una larghissima maggioranza non fece altro che subire la coscrizione obbligatoria; non solo giovani ma anche persone mature, costrette al sacrificio, “carne da cannone” in una guerra della quale, al di là della retorica roboante, stentavano a capire il senso, mentre se ne stavano al freddo nelle trincee piene di fango, sperimentando ogni giorno la brutalità disumanizzante della guerra, la paura, gli stenti, la nostalgia di casa. Molti non tornarono più, molti tornarono menomati irrimediabilmente nel corpo e nella psiche e incapaci di reinserirsi nella vita da civili.

Se riconoscere il sacrificio di quei caduti è un dovere, è invece sbagliato usare la retorica per esaltare il valore dell’eroismo bellico, disconoscendo completamente il valore della faticosa ed altrettanto eroica costruzione di una cultura di pace, capace di perseguire concretamente il “ripudio della guerra” così come affermato dall’art. 11 della nostra Costituzione, dalla lettura del quale dovrebbe nascere un necessario, utile e doveroso invito alla riflessione e alla ricerca di una migliore conoscenza delle nostre radici.

Riteniamo infine di farci parte attiva per informare il Ministro del messaggio inaccettabile inviato, per giunta, in occasione di una ricorrenza nazionale che sottolinea il valore dell’unità nazionale.

Ricevuto da Francesco Rocchetti

In occasione dell’4 novembre, giorno dedicato all’Unità nazionale e alle Forze armate, il Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per le Marche ha diffuso, tramite il sito istituzionale, un messaggio agli studenti in cui si indica il martirio per le idee come un monito morale, riconoscendo nei soldati morti della Prima guerra mondiale l’incarnazione di tale monito.
Il messaggio riduce la tragedia della Prima guerra mondiale alla sola esperienza dei volontari interventisti, ignorando invece la massa dei soldati che furono deportati al fronte e obbligati a combattere, con le seconde linee pronte a sparare per chi non avanzasse alla conquista della trincea nemica.
Contro chi narrava la guerra come un male necessario, igiene del mondo, a cui sarebbe sopravvissuta un’umanità rigenerata e migliore, larga parte di italiani ha dovuto combattere per ripristinare la convivenza pacifica e dare vita a una repubblica democratica che ha tra i suoi valori fondanti la pace.
L’esperienza della guerra ha fortemente segnato il nostro Paese che ancora ne porta le ferite. Far passare la ricerca della buona morte per la conquista della gloria italiana come il più alto esempio d’impegno nella società, considerare la ricerca del martirio come modo opportuno per dimostrare la validità di idee o l’aderenza totale ad esse, non si addice alle istituzioni della nostra Repubblica, nata dal sacrificio di chi ha combattuto perché non si dovesse mai più combattere .

Lintervento del ProF. Ventrone dell’Università di Macerata su Cronache maceratesi

Il messaggio agli studenti del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche

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