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70° Liberazione delle Marche (29/04)

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La lotta partigiana per la liberazione delle Marche

L'attività ed i combattimenti del 1° Battaglione "Mario"

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La banda è più viva che mai.

Non è morta, non è disciolta, non è dispersa come crede il nemico.

La sera successiva, il 25/3, ecco l'inatteso colpo di mano nel cuore stesso della Città. L'attacco è serrato e sviluppato con grande decisione. Bloccate tutte le strade di accesso a S. Severino, si occupa la stazione, il telegrafo, il telefono, le cui centrali sono rapidamente distrutte, e si da la caccia ai fascisti locali. Un'auto viene attaccata e riesce a fuggire con feriti a bordo; due fascisti vengono catturati.

Di fronte alla Caserma il presidio fascista si rinserra a difesa con lancio di bombe a mano che ci cagionano alcuni feriti.

Solo a notte inoltrata, ultimata l'azione, si lascia la Città.

Il giorno susseguente, a S. Severino accorrono rinforzi: credono di esser troppo pochi per affrontare la montagna e compiono l'unica azione eroica di incendiare i mobili della casa del partigiano Tito Rossi. Ancora una volta sono soffocati nel ridicolo e nella disapprovazione generale.

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